Restauro e ricomposizione dei frammenti delle colonnine dell’iconostasi

Le colonnine tortili dell’iconostasi della Chiesa di San Pietro ad Alba Fucens, oggetto di un furto, sono state ritrovate dal Nucleo Tutela dei Carabinieri di Bari nel 1999, in stato frammentario. Molte delle tessere in marmo e pasta vitrea risultavano staccate.

L’intervento, finanziato grazie all’erogazione liberale di un mecenate – Ugo dell’Arciprete – tramite Art bonus (https://artbonus.gov.it/1241-chiesa-di-san-pietro-ad-alba-fucens.html), ha visto il restauro dei frammenti marmorei che costituiscono le colonne; il loro consolidamento e la loro ricomposizione con integrazione materica delle parti mancanti attraverso la progettatazione di “calchi digitali” e modellazione virtuale, evitando il contatto con i pezzi superstiti. La traduzione in materia è avvenuta mediante l’uso di macchine a stampa 3D. Il materiale dell’integrazione è compatibile con l’originale ed accordato cromaticamente ad esso. Le tessere di mosaico staccate, sono state consolidate e reintegrate con adattamenti cromatici o di lavorazione superficiale per garantire la distinguibilità dell’intervento e la leggibilità dell’insieme.

Il restauro è stato presentato in conferenza stampa presso la Chiesa di San Pietro ad Alba Fucens mercoledì 4 dicembre 2020 da Lucia Arbace direttore del Polo Museale dell’Abruzzo e Antonio Mignemi titolare della ditta MIMARC s.r.l..

L’intervento è stato anche illustrato da Alberto Angela nel corso della puntata Meraviglie andata in onda il 18 Gennaio 2020 (https://www.raiplay.it/video/2020/01/meraviglie-i-siti-pi-belli-dellabruzzo-8c34da1e-b65f-4dd3-8415-5da538dd5063.html).

L’iconostasi della Chiesa di San Pietro ad Alba Fucens, opera del maestro cosmatesco Andrea, risalente al Duecento, è costituita da due plutei ornati con specchiature in porfido rosso e verde ed intarsi a mosaico, su cui poggiavano quattro colonnine tortili di diverso diametro e due pilastri decorati, come l’architrave, con tessere formanti motivi geometrici. La Chiesa, risalente al VI sec. e ristrutturata nel corso del medioevo, fu edificata riutilizzando le strutture di un antico tempio dedicato ad Apollo e si trova all’interno del parco archeologico di Alba Fucens.