Ministero della Cultura

4.7 Il teatro

Nella sezione dedicata al teatro romano di Teate, un frammento di letteratura latina richiama l’emozione che lo spettatore di ieri provava durante una recita: un’installazione multimediale propone un brano dall’Asino d’oro di Apuleio, in cui è descritto il comportamento della folla durante una rappresentazione de Il giudizio di Paride.

L’occasionalità e la discontinuità degli scavi archeologici che hanno messo in luce i resti del teatro romano rendono difficile la ricostruzione delle vicende storiche che lo interessarono. Durante la sua realizzazione nel I sec. d.C., l’edificio fu oggetto di varie modifiche e ripensamenti progettuali. Fu infatti significativamente ampliato in corso d’opera con la costruzione della summa cavea e del loggiato superiore.

Caduto in disuso e danneggiato da vari smottamenti del terreno e dall’asportazione di rivestimenti in pietra reimpiegati come materiale da costruzione, del teatro romano si perse completamente memoria e finì per essere inglobato nel quartiere abitativo che ne ha conservato la forma.

Dall’area del teatro provengono anche le tracce più antiche del primo popolamento di Teate. I materiali recuperati documentano una frequentazione che risale almeno all’Eneolitico (metà del III millennio a.C.), come attestano un frammento di grosso vaso d’impasto con decorazione “a squame” o strumenti da lavoro per la tessitura e la filaturache lasciano ipotizzare l’esistenza di un insediamento protostorico. L’area continuò ad avere una funzione abitativa fino al I sec. d.C. quando si data la costruzione del teatro, come attestano i reperti rinvenuti nelle vicinanze: piatti e coppe in sigillata italica liscia (I sec. a.C. – I d.C.), frammenti di ceramica a pareti sottili, coppe e bicchieri a pareti sottili rappresentano le testimonianze datate prima della realizzazione del teatro.

La continuità di vita nell’area ed il carattere abitativo che il quartiere conservò dopo la dismissione del teatro sono testimoniati dal rinvenimento di oggetti d’uso quotidiano quali ceramica da cucina e da dispensa, lucerne, aghi, pendagli di collana in vetro di età imperiale; vasellame da mensa, da dispensa e da cucina di IV-VI sec. d.C.; monete databili tra il XIII e il XVIII sec. d.C.

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