Ministero della Cultura

3.1.6 La grotta dei piccioni

La grotta, a 500 metri dall’abitato di Bolognano, ha costituito per diversi millenni un luogo di frequentazione privilegiato, data la sua vicinanza al fiume Orta (PE). Gli scavi attestano l’utilizzo della grotta per un periodo che va dal Neolitico all’Età del bronzo (VI – II millennio a.C.).

In epoca Neolitica (VI – IV millennio a.C.) la grotta appare frequentata soprattutto a scopo cultuale, come attesta il rinvenimento di alcuni circoli in pietra contenenti crani di bambino associati a ceramica, resti faunistici e strumenti litici.

Nell’Eneolitico (III millennio a.C.) la grotta sembra frequentata solo occasionalmente come suggerisce la scarsa quantità di reperti rinvenuti. Frammenti di intonaco e buche di palo testimoniano l’uso propriamente abitativo nella successiva Età del bronzo (II millennio a.C.).

Sono esposti nella vetrina:

  1. Ceramica neolitica decorata
  2. Strumenti litici
  3. Punteruoli in osso
  4. Pendagli in pietra e in osso
  5. Utensili in pietra
  6. Fuseruole in argilla
  7. Utensili in osso e pietra
  8. Ceramica neolitica a superficie lucidata non decorata
  9. Accetta e strumenti litici
  10. Ceramica eneolitica decorata
  11. Frammenti ceramici dell’età del bonzo
  12. Vaso miniaturistico
  13. Fuseruole
  14. Ceramica a decorazione excisa

La vetrina è strutturata su più livelli: tale disposizione dei materiali su piani di differente altezza indica visivamente il periodo storico in cui sono datati i vari reperti.

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