Ministero della Cultura

Abbazia di San Clemente a Casauria e Antiquarium “Pier Luigi Calore” | Castiglione a Casauria (PE)

BREVE STORIA DELL’ABBAZIA

 

L’ANTIQUARIUM “P.L. CALORE”

L'interno dell'Antiquarium dedicato all'erudita Pier Luigi Calore.
L’interno dell’Antiquarium dedicato all’erudita Pier Luigi Calore.

Nel 2013 il locale seminterrato – sulla destra del porticato della chiesa abbaziale – è stato ufficialmente adibito come antiquarium, grazie a un lungo e prezioso lavoro di restauro e allestimento condotto dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo (dal 2014 Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo con l’esclusione della città dell’Aquila e dei Comuni del cratere).

Questo piccolo museo è stato intitolato e dedicato a Pier Luigi Calore, uno studioso locale amico del poeta Gabriele d’Annunzio. Appassionato di storia, archeologia e arte, tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo si è battuto con ardore per il restauro dell’abbazia, ormai ridotta quasi allo stato di rudere.

Nell’antiquarium si possono seguire due percorsi paralleli.

Il primo, lungo la parete a sinistra dell’ingresso, raccoglie reperti lapidei di età romana – in particolare, statue, epigrafi e cippi funerari – recuperati nelle aree circostanti l’abbazia in un lungo arco cronologico. Alcuni reperti, infatti, erano stati reimpiegati con funzioni diverse rispetto a quelle originarie – per esempio come lastre pavimentali – già durante le varie fasi costruttive dell’abbazia. Altri, invece, sono stati recuperati tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo in zone poco distanti l’abbazia, particolarmente ricche di testimonianze archeologiche databili a partire dall’Età del Bronzo. Quest’opera di recupero si deve allo stesso Pier Luigi Calore e all’ archeologo Antonio de Nino, che hanno evitato che queste preziose testimonianze del passato andassero distrutte, disperse o fossero o vendute.

Data la grande quantità di materiale archeologico raccolto dai due studiosi e vista l’impossibilità di esporlo tutto e in maniera adeguata all’interno del solo antiquarium, nel 2006 è stato costituito il Centro di Documentazione Storico-Archeologica, ospitato presso il Museo Civico “Pina di Roberto” di Tocco da Casauria.

Il secondo percorso, lungo la parete a destra dell’ingresso, espone i resti architettonici di età medievale provenienti dall’abbazia, sopravvissuti alle distruzioni causate dai terremoti e a secoli di incuria.

Suggerimenti per la visita: di particolare interesse sono i reperti n.2 e n.6, lungo il muro di sinistra. Sul fondo della sala, invece, domina la bella statua raffigurante la Vergine con Bambino, databile al XII secolo, originariamente dipinta. Infine, lungo il muro di destra, si consiglia una sosta ai capitelli indicati dai numeri 7 e 8.

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